"In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?». Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli." Mt 18, 1-4
La chiave per capire questo brano evangelico sono le parole "bambino" e "piccolo".
Gesù, per spiegare ai discepoli chi è il più grande nel regno dei cieli, pone in mezzo a loro un bambino. In qualche modo, Gesù ridefinisce i nostri parametri di spazio e di dimensione.
Uno studioso ebreo, Neusner, dice che quando Dio crea, quando realizza ogni atto creativo, si fa più piccolo; ciò significa che, se vogliamo collaborare alla creazione, dobbiamo anche noi farci piccoli.
Gesù ci dice che, chiunque si fa piccolo come un bambino, è il più grande nel regno dei cieli.
Dio, per Amore, si è fatto piccolo, ha lasciato spazio alla creazione perché la creazione si esprimesse in tutta la sua Libertà.
Farsi piccoli, ciò che San Francesco chiama "minorità", significa, quindi, essere grandi nell'Amore perché si da spazio alla Libertà dell'altro....si collabora alla creazione perché si da spazio alla Libertà del creato così come ci viene donato.
Già, chi ama veramente non considera l'altro come un possesso ma, facendosi "piccolo", lascia all'altro la sua Libertà.
Paolo Mancini
Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere fotocopiata, riprodotta, archiviata, memorizzata o trasmessa in qualsiasi forma o mezzo – elettronico, meccanico, reprografico, digitale – se non nei termini previsti dalla legge che tutela il Diritto d’Autore.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.