Una pubblicità di un prodotto femminile in questo periodo ha stuzzicato la mia curiosità e mi ha fatto riflettere sui messaggi più o meno subliminali (per la verità poco velati) che ci vengono propinati continuamente e su cui forse le nuove generazioni si stanno modellando.
La pubblicità in questione recita così: "A cosa non dovrebbe mai rinunciare una donna?" "Non rinuncio alla famiglia per il lavoro"; "non rinuncio al lavoro per la famiglia" e così via...
E già qui mi verrebbe da chiedere: ma allora a cosa rinunci? A niente? E' possibile vivere senza rinunciare a qualcosa? Avere entrambe le cose? Vivere facendo tutto quello che vuoi è un'utopia bella e buona ed è una cosa che posso accettare che pensi un ragazzino che sta ancora cercando di capire quale sia la differenza tra libertà e libertinaggio, ma non un adulto, non un padre o una madre.
Un adulto che dice: "io non rinuncio a niente" è come un bambino che punta i piedi e che non arriverà in realtà ad ottenere niente.
Rinunciare ha un valore altissimo e i nostri stessi genitori ci hanno educato alla rinuncia, perchè non tutto sempre si può avere dalla vita o comunque non tutto come lo vogliamo noi.
Allora, è bene rinunciare al lavoro per la famiglia o viceversa? Dipende.
E' bene rinunciare all'uomo o alla donna dei tuoi sogni? Dipende.
E' bene rinunciare ad un paio di scarpe o ad un viaggio? Dipende.
Dipende sempre dalle situazioni e dalla contropartita; dipende soprattutto anche dall'altro e non solo da te stesso.
Una cosa è certa: A QUALCOSA SI DEVE RINUNCIARE, sempre, che ci piaccia o meno. Perchè l'altra faccia della rinuncia è la scelta. E forse questo è un aspetto positivo, più allettante. E' questo che si dovrebbe sottolineare. Potremmo sostituire "Io non rinuncio", con "Io scelgo" e passare così dal capriccio infantile di chi si impunta alla maturità di un adulto che sa rinunciare serenamente ed essere felice lo stesso, anzi, di più.
Quando rinuncio a qualcosa, sto scegliendo altro. Ovviamente parliamo sempre presupponendo una libertà di base, chiaro. Non parliamo di costrizioni. In questo caso, la questione non si porrebbe neanche.
Essere donna significa davvero NON dover rinunciare? E rinunciare significa essere sottomesse? San Francesco ha rinunciato all'eredità paterna, ad una vita ricca, ad una casa comoda, eppure che grandi cose ha fatto!E quanto è stato felice!
Ed io, e tu, a quante cose abbiamo rinunciato per una famiglia, per il partner, per i figli, per gli studi, per il lavoro, per una passione....Saper rinunciare è segno di libertà: rinuncio ad una cosa quando non vi sono attaccato morbosamente, quando ne sono libero, quando sono così forte da poter vivere senza, oppure quando so che vado verso un bene più grande, per me e per gli altri.
Io so rinunciare!
Anita
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