mercoledì 26 ottobre 2016

PERDONANDO,SI E' PERDONATI.

Il mondo ha bisogno di Perdono”. 

Sono le parole pronunciate da Papa Francesco durante la visita a Santa Maria degli Angeli, il 4 Agosto scorso. Avrebbe potuto dire che il mondo ha bisogno di Pace, di Libertà, di Amore … ma, invece, ci ha detto che ha bisogno di Perdono. Il Perdono è la chiave che mette in moto tutta la nostra vita … è la porta verso la Pace … è veicolo di Libertà … è il motore dell’Amore
Il Perdono, la Misericordia sono al centro della Fede cristiana, ne rappresentano, per così dire, la principale chiave di lettura: Cristo è morto in croce per liberarci dai nostri peccati, facendosi Lui stesso strumento di Perdono, di Misericordia; noi possiamo dirci figli ed eredi di Dio padre in quanto rigenerati a vita nuova in Cristo Suo figlio … niente, quindi, può più toglierci la Libertà di figli perché il peccato è stato sconfitto sulla croce con Cristo.
San Francesco aveva capito molto bene tutto questo, aveva capito che, perdonando, l’uomo può liberarsi dalle catene dell’odio, del rancore … e, in qualche modo, ricevere lui stesso il Perdono.
"E questo sia per te più che stare appartato in un eremo. E in questo voglio conoscere se tu ami il Signore ed ami me suo servo e tuo, se ti diporterai in questa ma­niera, e cioè: che non ci sia alcun frate al mondo, che abbia peccato, quanto è possibile peccare, che, dopo aver visto i tuoi occhi, non se ne torni via senza il tuo perdono, se egli lo chiede; e se non chiedesse per­dono, chiedi tu a lui se vuole essere perdonato. E se, in seguito, mille volte peccasse davanti ai tuoi occhi, amalo più di me per questo: che tu possa attrarlo al Si­gnore; ed abbi sempre misericordia per tali fratelli.”(FF 235) Sono le parole che S. Francesco scrive a un ministro dell’Ordine dandoci la dimensione dell’importanza che riservava al Perdono, via maestra per riconciliarci con Dio padre, strumento privilegiato di Grazia che S. Francesco stesso ha voluto ci fosse donato in quel prodigio di Misericordia che è il Perdono della Porziuncola.

Potremmo dire che perdonare ci rende più simili a Gesù nella Sua morte e risurrezione: come Gesù, con la morte sulla croce, strappa le anime dai sepolcri della morte e del peccato, così anche noi, donando il Perdono, ci facciamo strumenti di liberazione da quelle morti, quei sepolcri, quelle ferite che lacerano le persone a cui il nostro perdono viene donato; il Perdono diventa, allora, il miglior modo per annunciare la Pasqua, la Risurrezione perché, in esso, possiamo rinascere a vita nuova. Ogni volta che ci accostiamo al sacramento della Riconciliazione, infatti, possiamo gustare la gioia della Risurrezione e la nostra vita si può colorare della luce del giorno di Pasqua.
Perdonare non è però semplice, perdonare richiede una morte a noi stessi … occorre superare i muri dell’orgoglio, del rancore, dell’odio, che imprigionano la nostra vita, per aprirci alla Libertà, alla Pace che scaturiscono dal Perdono. Forse, proprio perché imprigionato dal rancore, dall'odio e dall'orgoglio dei potenti, il mondo, oggi, non riesce a ritrovare la Pace … forse, proprio perché noi per primi non riusciamo a liberarci dal nostro egoismo, che ci imprigiona nelle strutture di peccato, non si riesce a costruire un mondo in cui la condivisione e la fraternità siano un concreto stile di vita.
Se perdonare non è semplice, ancor più non lo è perdonarsi: quanto spesso ci blocchiamo dietro i nostri rimpianti, dietro la frustrazione per sogni mai realizzati, per occasioni mancate, per non aver avuto il coraggio o la decisione per operare una scelta importante … di fronte a tutto questo nasce l’accusa, il colpevolizzarsi che ci fa chiudere su noi stessi. Perdonare diventa, allora, ancor più uno strumento di liberazione anche verso noi stessi: scoprire che c’è sempre la possibilità di perdonare ci dispone a ritrovare al luce della Misericordia anche verso noi stessi; “perdonando, si è perdonati” significa, allora, riuscire a capire che nella nostra vita c’è sempre una nuova possibilità, c’è sempre una speranza che già oggi si realizza grazie all’Amore del Signore che non ci abbandona mai.


(Paolo Mancini)


Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere fotocopiata, riprodotta, archiviata, memorizzata o trasmessa in qualsiasi forma o mezzo – elettronico, meccanico, reprografico, digitale – se non nei termini previsti dalla legge che tutela il Diritto d’Autore.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.