venerdì 8 settembre 2017

"Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro". - XXII Domenica del Tempo Ordinario


Sembra penoso e gravoso il comando dato dal Signore, che cioè, se uno vuole seguirlo, deve rinnegare se stesso. Ma non è penoso e gravoso ciò che comanda Colui che aiuta a mettere in pratica ciò che comanda... È vero anche ciò che dice lui stesso in persona: « Il mio giogo è dolce e il mio peso leggero » (Mt 11,30). Poiché tutto ciò ch'è penoso nei precetti, lo rende dolce la carità. Sappiamo quanti sacrifici fa compiere l'amore!...Quante avversità non patiscono, quante condizioni ignominiose e intollerabili non sopportano gli uomini per giungere all'oggetto del loro amore?... Perché stupirci se chi ama Cristo e vuole esserne seguace, con l'amarlo rinuncia a se stesso? Se in effetti uno si perde amando se stesso, certamente si ritrova col rinnegare se stesso...Chi può rifiutare di andare con Cristo là dove si trova la somma felicità, la pace suprema e la perpetua tranquillità? È bene seguirlo lassù, ma bisogna vedere per quale via... La via ti sembra scabrosa, ti rende pigro, e così ti rifiuti d'andare dietro a lui. Va' dietro a lui. È scabroso ciò che l'uomo ha reso tale a se stesso, ma sono state ridotte in polvere le asperità che Cristo cancellò tornando al cielo. Ora chi non vuol arrivare alla glorificazione?
A tutti piace un posto elevato, ma il gradino è l'umiltà. Perché alzi il piede al di sopra di te? In tal modo tu vuoi cadere, non già salire. Comincia dal gradino [dell'umiltà] e sei già salito. Non volevano considerare il gradino dell'umiltà quei due discepoli che dicevano: « Comanda, Signore, che di noi due uno sieda alla tua destra e l'altro alla tua sinistra nel tuo regno ». Chiedevano un posto elevato ma non vedevano il gradino. Il Signore allora mostrò loro il gradino e che cosa rispose loro il Signore? « Siete in grado di bere il calice che io dovrò bere? » (Mc 10,37-38). Voi che chiedete l'apice della sublimità, siete in grado di bere il calice dell'umiltà? Ecco perché non disse soltanto: « Rinunci a se stesso e mi segua », ma aggiunse: « Prenda su di sé la sua croce e mi segua ».

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