"Il tempo è compiuto". Questo è
il ritornello che lega le tre letture che la liturgia della Parola ci propone.
Da Giona, inviato ad annunciare questa verità ai gaudenti abitanti di Ninive,
fino a Gesù che proclama questa verità ai Galilei, a Paolo che lo ripete ai
corrotti Corinti, alla Chiesa che lo ripete a noi.
Tutti siamo inviatati a prendere coscienza, ma in modo reale, che tutto ha
senso e significato se lo si relaziona al Regno di Dio.
Il Regno di Dio è qui, in mezzo a noi e noi siamo
chiamati, come i primi discepoli, a proclamarlo al mondo, vivendo da uomini
nuovi e contagiando con la nostra coerenza, gli uomini del nostro tempo, perché
tutti aprano il cuore al Regno che viene.
La conversione dunque non è qualcosa di astratto, ma un cambiamento che
tocca anche il nostro modo di vivere il tempo e di usarlo secondo Dio.
Gesù è entrato nel nostro tempo per aiutarci a viverlo, a non
considerarlo, nel suo trascorrere, come un nemico.
E più crediamo al Vangelo e ci ancoriamo ad esso, più possiamo migliorarci
e scoprire Dio vicino.
Gesù, con il suo comportamento, conferma lo stile che Dio ha costantemente
rivelato nella storia di Israele.
Gesù chiama alcuni pescatori di Galilea, perché stiano
con lui, perché credano nella sua persona, perché ne parlino agli altri.
Perché Gesù chiama gli Apostoli?
Perché è volontà di Dio coinvolgerci, farci gustare la gioia del
bene. Infatti Dio chiama per dare, non per prendere: e fare il bene
è ricevere un grande dono.
Dio chiama per dare la gioia, che lui solo possiede.
Perché Gesù sceglie alcuni pescatori? Perché a Levi, ricco
esattore, chiede di lasciare tutto?
Perché soltanto chi è povero o si fa povero ha il
cuore capace e pronto per accogliere Dio.
La bontà onnipotente di Dio non trova spazio nel cuore
arrogante: per questo Dio cerca i piccoli, i miti, gli umili.
Anche noi siamo stati chiamati. Anche noi abbiamo una vocazione. Anche la
nostra vocazione è necessaria per la crescita del regno di Dio.
Dobbiamo avere il coraggio di fermarci e domandarci se tutto quello che
facciamo è utile per la nostra salvezza, se ci aiuta veramente ad amare Dio e i
nostri familiari, a donare il meglio di noi, ad avere relazioni profonde e
sincere.
Se
non è così, qualcosa deve essere rivisto, perché gli anni che Dio
ci mette tra le mani sono un dono troppo prezioso per buttarli in ciò che
non serve.
(P. Stefano Orsi, ofm)
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Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 1,14-20.
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva:
«Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo».
Passando lungo il mare della Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori.
Gesù disse loro: «Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini».
E subito, lasciate le reti, lo seguirono.
Andando un poco oltre, vide sulla barca anche Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello mentre riassettavano le reti.
Li chiamò. Ed essi, lasciato il loro padre Zebedèo sulla barca con i garzoni, lo seguirono.
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