«Abbiamo
dimenticato
Dio: questo è il vero male; il resto è solo conseguenza».
La
società di oggi sembra proprio aver dimenticato
Dio: sta qui la radice dei mali di oggi.
Ma
anche a noi
cristiani
è accaduto qualcosa di simile. Infatti ai cristiani spesso manca
fervore, serenità, gioia di credere, gioia di lavorare, gioia di
attendere. Perché?
Abbiamo
dimenticato lo Spirito Santo, perché non abbiamo
creduto
completamente
alle parole di Gesù.
Ecco
allora la festa
di Pentecoste:
è un giorno nel quale ritorniamo alle parole di Gesù per capire le
situazioni della Chiesa e per capire e trovare l’atteggiamento
giusto nei confronti di Dio.
Gesù
parlando del suo futuro annuncia
che a Gerusalemme avrà molto da soffrire: ma il
terzo
giorno
risorgerà. Se
Cristo a Gerusalemme
ha sofferto, la sua vita era solo l’inizio di una avventura che
sarebbe continuata nei cristiani, cioè nella Chiesa.
Tanto
è vero che nell'ultima cena
il Maestro si affretta a precisare agli apostoli (e a noi) quale sarà
il loro futuro:«Se il mondo vi odia sappiate che prima di voi ha
odiate me».«Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi».
Le
persecuzioni
sono predette. Nessuna paura e nessuna meraviglia. Le persecuzioni
sono una prova dell’autenticità della Chiesa.
Infatti
Gesù continua: «Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro
Consolatore…». «Quando verrà il Consolatore… Egli mi renderà
testimonianza». «… Voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione
si cambierà in gioia».
Gli
apostoli provarono la verità di questa promessa di Gesù nella
Pentecoste e in tutta la loro vita. Che
cosa
avvenne
nella loro vita?
Innanzi
tutto il passaggio dalla paura al coraggio. Uomini incolti e timorosi
(si rinchiusero nel Cenacolo) parlarono apertamente di Cristo
risorto, del peccato, del bisogno di conversione per tutti, del
rischio che corre l’uomo quando rifiuta la salvezza di Dio.
Pensiamo
a quanto
noi
abbiamo bisogno di coraggio, oggi. Noi cristiani ci siamo chiusi
nelle catacombe da soli per paura. Ci siamo rassegnati a vivere nell'ombra, felici se nessuno ci nota.
Raramente
oggi un
«cristiano
della domenica»
arriva a sentire il dovere di portare la notizia di Dio. Raramente
oggi un
cristiano
ha il coraggio di contestare l’immoralità, il disimpegno, la
leggerezza dei costumi, la frivolezza generale della vita.
Ci
rassegniamo
e spesso ci adattiamo
al
male della società, invece di convertirla
alla novità di Cristo.
Siamo
lontani dallo
spirito
della Pentecoste. Se ci manca il coraggio
della fede… siamo poveri di Spirito Santo e quindi siamo poveri di
fede in Cristo.
Gli
apostoli non solo trovarono il coraggio di parlare: trovarono la
forza di testimoniare il vangelo.
Cos'è la testimonianza?
E’ la dimostrazione di qualcosa che non si vede, fatta attraverso
gesti che si vedono.
Cristo
Risorto
non si vede, ma si vede un giovane che lascia le ricchezze invidiate
da tutti e si fa povero: si vede e fa pensare. Ecco la testimonianza.
Cristo
Risorto
non si vede, ma si vede una famiglia che prega, che lavora, che
perdona, che non specula, che soccorre il prossimo e tutto il
prossimo: si vede e fa pensare.
Cristo
Risorto
non si vede, ma gli apostoli che correvano per il mondo, che
affrontavano battiture, umiliazioni, percosse…e restavano «lieti
di aver sofferto qualcosa per il nome di Gesù»…
questo si vedeva e faceva pensare.
Così
si potrebbe dire di tutti i santi, di tutti coloro che sono veri
cristiani.
Ecco
la testimonianza:
cioè la forza di far vedere ciò che è invisibile.
Oggi
è Pentecoste.
Signore Gesù. Tu sei fedele: donaci lo Spirito Santo che ci scuota
dalla pigrizia, che ci liberi dalla paura, che trasformi la nostra
vita in testimonianza della tua vita.
(Padre Stefano Orsi, ofm)
Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere fotocopiata, riprodotta, archiviata, memorizzata o trasmessa in qualsiasi forma o mezzo – elettronico, meccanico, reprografico, digitale – se non nei termini previsti dalla legge che tutela il Diritto d’Autore.
Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà".
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.