sabato 10 ottobre 2015

« Una cosa sola ti manca » - XXVIII Domenica del Tempo Ordinario



"Che cosa mi manca ancora Signore?"
Sembra essere il grido che anche noi siamo chiamati a proclamare per avere la vita eterna.
E' il brano del ricco, che forse non era proprio così giovane e che ci mette in crisi ogni volta che lo leggiamo. E' una persona particolare, ma molto vicina a noi. Osserva i comandamenti dall'infanzia, la precettistica dell'andare in sinagoga e si comporta positivamente nei confronti degli altri. Ma è tradito dalla domanda: "Che devo fare per avere la vita eterna?". E' una persona pratica, sbilanciata sul fare, sul possedere, quasi che la fede si colleghi a un certo tipo di impegno per cui, se io mi dedico ad alcune realtà, ho automaticamente la vita eterna. Punta sulla quantità delle cose e non sulla loro qualità.
Gesù lo fissa e lo ama.
Pone lo sguardo di amore su di lui. Coglie il positivo che è presente in ogni persona e ci ama, ci vuole bene, ci stima, ha fiducia di noi. Lo invita a osservare i comandamenti e, in particolare, quelli che parlano del rapporto verso gli altri. Questa persona vuole un "di più" che è giustificabile.
Quante volte anche noi abbiamo pensato di voler cambiare qualcosa della nostra vita, non accettiamo il quotidiano di sempre, preferiamo la novità e aspiriamo a qualcosa di più grande.
A questo punto, davanti al desiderio di profondità di questa persona, Gesù risponde invitandolo a comprendere come il "di più" è dare quello che ha ai poveri. E' chiamato ad abbandonare sicurezze legate ai soldi, agli affetti, per giocare la propria vita per il Vangelo, superando un'esistenza fatta di routine, immobile, statica, borghesemente onesta. Tu diventerai pienamente libero se capirai che Dio è il tuo autentico punto di equilibrio e solo così avrai un tesoro in cielo e, seguendo Gesù, diventerai vero. La persona se ne va triste, perché aveva molti beni o, meglio, aveva le cose che lo possedevano. E' scontento, forse sarà tornato al lavoro di sempre, però non si sente a posto e Gesù ci dice che dove è il tesoro, lì è anche il nostro cuore.

La sapienza di Dio ci fa comprendere come siamo chiamati a vedere la vita dalla logica di Dio con i suoi occhi e tutto è ribaltato. Il problema non è come dare questo tutto ai poveri, non è solo questione di denaro, ma è capire fino a che punto siamo chiamati a convertirci e a sporcarci per il Vangelo, senza condurre una vita borghese. Solo così saremo chiamati alla vera libertà e saremo pienamente noi stessi perché, dov'è il tesoro, lì abbiamo anche il nostro cuore.
(don Luigi Trappelli)


Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 10,17-30. 
In quel tempo, mentre Gesù usciva per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?». 
Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. 
Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre». 
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». 
Allora Gesù, fissatolo, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: và, vendi quello che hai e dàllo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi». 
Ma egli, rattristatosi per quelle parole, se ne andò afflitto, poiché aveva molti beni. 
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto difficilmente coloro che hanno ricchezze entreranno nel regno di Dio!». 
I discepoli rimasero stupefatti a queste sue parole; ma Gesù riprese: «Figlioli, com'è difficile entrare nel regno di Dio! 
E' più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». 
Essi, ancora più sbigottiti, dicevano tra loro: «E chi mai si può salvare?». 
Ma Gesù, guardandoli, disse: «Impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio! Perché tutto è possibile presso Dio». 
Pietro allora gli disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». 
Gesù gli rispose: «In verità vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, 
che non riceva gia al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna. 

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