giovedì 15 ottobre 2015

QUARTIERI DI SPERANZA 2. - LA SOLITUDINE


Oggi visitiamo un altro quartiere: la SOLITUDINE
Come è affollato questo posto! Ci sono un sacco di persone che camminano veloci, con lo sguardo basso e sovrappensiero. Dove stanno andando così di fretta?
A guardare bene non ci sono piazze, né panchine, non c'è un bar, un cinema, una fermata d'autobus...Insomma, è vietato fermarsi! Perchè? Perchè fermarsi significherebbe incontrarsi, guardarsi negli occhi, scambiare due chiacchiere...

Non so se anche a te è mai capitato di “abitare” questo quartiere, magari di affittare una stanza anche solo per poco tempo. A me è successo. Sì, mi sono sentito solo seppur in mezzo a tanta gente. Ho creduto di non valere niente, di non essere all'altezza, che a nessuno importasse di me. Dentro di me c'era una solitudine che,a volte, mi toglieva il respiro. Di chi era la colpa? Avevo una famiglia che non mi faceva mancare niente, tanti amici sempre presenti, ma sentivo che qualcosa mi mancava e che nessuno riusciva a colmare quella lacuna.
Chiedere aiuto è difficile, specialmente quando poi riesci a tenerti in equilibrio su un filo retto solo da emozioni elemosinate...

Ma, in uno di quei giorni in cui veramente ero ormai paralizzato, ho incontrato questa Parola:
"Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina". (Gv 5,8)

E' un'indicazione molto pratica: cos'è che ti inchioda “in orizzontale” e non ti fa guardare la bellezza della vita dal giusto punto di vista? Quando hai individuato la tua personale solitudine, caricatela addosso, prendine coscienza e riparti!
Abbassa le pretese! Non puoi e non devi essere quello che non sei e che non sarai mai: non puoi pretendere di piacere a tutti; di avere 300 amici; di riuscire brillantemente in ogni tua impresa; di essere il più bello, il più bravo, il più intelligente.
La vita non è un film”, non pensare a quello che potresti essere e non sei, a tutto ciò che potrebbe andare in un certo verso e invece va nell'altro. Perdi tempo se pensi ad una realtà immaginaria, ad un mondo parallelo, che di fatto non c'è. Cammina portandoti dietro il tuo lettuccio!

Fermati e scopri te stesso, accetta i tuoi limiti, le imperfezioni, tue e degli altri, ma impara anche a guardare le tue bellezze e questo ti permetterà di aprirti all'altro senza temere di essere disprezzato o giudicato. Sei quello che sei e Dio ti ama non nonostante ciò che sei, ma proprio per quello che sei!

Vedi, la vita è una, i giorni passano e non puoi permetterti di perdere altro tempo. Devi ripartire, adesso! Devi cominciare a volerti bene..non ti manca niente per essere felice e realizzare quel sogno che hai nel cuore, abbi il coraggio di chiedere aiuto, nella preghiera, nell'incontro con qualcuno che può offrirti gratuitamente un abbraccio, una Parola…

Diario di viaggio:
Pensa alle tue solitudini.
Poniti obiettivi realistici, raggiungibili, pensando ai tuoi limiti e ai tuoi punti di forza.


Alla prossima...

Carmine

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