mercoledì 23 dicembre 2015

DOVE E' DUBBIO, CH'IO PORTI LA FEDE


E’ molto bello, proprio nel periodo del Natale, trovarsi a commentare il quarto strumento di Pace e di Misericordia che S. Francesco ci insegna nella sua Preghiera semplice. Già, perché niente come l’Incarnazione di Gesù ci permette di dissipare ogni dubbio….Egli è Dio che decide di entrare nella nostra realtà, nella nostra storia e decide di abbracciarla interamente con le sue debolezze e le sue fragilità….una realtà che si può toccare, che cattura i nostri sensi….Egli vedeva come noi potevamo vederlo, sentiva come noi potevamo sentirlo….era in quella mangiatoia e i pastori potevano “toccare” la sua presenza, percepivano ogni profumo, colore, rumore che anche Dio fatto uomo poteva percepire. In un mondo in cui sembra dominare il dubbio, Gesù porta la luce della Fede….una Fede tangibile, una Fede che si incarna mostrandoci il volto misericordioso del Padre.Il mondo in cui viviamo sembra, però, volerci dire che il dubbio è il vero valore….ci insegna che la precarietà è quasi un dogma….l’incertezza è la normalità. Rimanere nel dubbio, presto o tardi, però, ti conduce alla paura e la paura ti blocca, non ti fa vivere in pienezza, lascia in sospeso le scelte, ti ruba la speranza. Quante persone, oggi, non sono più capaci di fare una scelta….quante persone rinunciano a scegliere perché la scelta comporta un rischio che non sono più in grado di affrontare. Il mondo d’oggi preferisce l’informale sulla forma perché la forma comporta una decisione, una scelta….comporta confrontarsi con il proprio limite, con la propria finitezza di cui si ha una grande paura. Il dubbio, la precarietà, infatti, amplificano il limite…lo trasformano in un ostacolo insormontabile nella quotidiana lotta dell’autorealizzazione. Già, perché il dubbio domina anche le relazioni….non si ha più fiducia nell’altro e “il farsi da soli” diventa il traguardo più ambito delle nuove generazioni. Viviamo la cultura del provvisorio dove la società ti insegna che il “per sempre” non esiste: oggi, devi prendere quello che c’è e consumarlo subito perché domani non si sa! Si sta perdendo la capacità di sognare per la propria vita perché si vive di attimi, di piaceri da soddisfare subito….il progetto e l’attesa della sua realizzazione diventano una perdita di tempo perché c’è bisogno di consumare l’istante.Allora, come portare Fede dove c’è il dubbio? Ancora una volta, è Dio a venirci incontro: nell’Incarnazione, infatti, ci mostra di non avere paura dei nostri limiti perché Lui stesso si è rivestito dei limiti dell’umanità….ci dimostra di non avere paura dei nostri peccati perché Lui stesso li ha portati su di sé morendo sulla croce per riscattarci da essi. Gesù ci ha mostrato il volto misericordioso del Padre….ci ha insegnato che l’Amore di Dio non si ferma davanti alle nostre fragilità perché Dio ha piena fiducia nell’uomo. Portare la Fede dove c’è il dubbio allora significa testimoniare che Dio non smette mai di amare l’uomo perché lo vuole felice….perchè la sua prospettiva è l’eternità. Di fronte al dubbio, alla precarietà, all’incertezza, al provvisorio, Egli ci pone la prospettiva della Vita eterna e ci dice che è necessario costruirla già oggi nella nostra realtà di tutti i giorni. Occorre, dunque, ampliare il nostro sguardo, aprirci al sogno e inseguire quel desiderio di felicità che Dio ha per l’uomo. Occorre essere testimoni della Misericordia infinita del Padre che ci fa aprire la ali della vita perché, ogni giorno, ci alleggerisce dal peso dei nostri sbagli, dei nostri limiti, del nostro peccato per farci volare liberi da ogni dubbio, liberi da ogni paura.

Paolo Mancini

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