giovedì 11 febbraio 2016

DOVE E' ERRORE, CH'IO PORTI LA VERITÀ'


Non sembra un caso che S. Francesco chieda al Signore, come strumento di Misericordia e di Pace, di saper portare Verità dove c’è errore subito dopo aver chiesto di portare Fede dove vi è dubbio. Abbiamo avuto modo di dire come il dubbio sia diventato quasi un “dogma” per la nostra società e per il mondo di oggi…se questa è la premessa, risulta evidente che è ancor più difficile poter definire con certezza una verità. 
“Cos’è la verità?” si chiedeva Pilato di fronte a Gesù che stava per essere condannato a morte….potremmo, certamente, considerare Pilato quasi un paradigma ancora attuale dell’atteggiamento e del pensiero del mondo odierno….egli si ferma alla domanda, “si lava le mani” e non prova a cercare una risposta, non cerca quella Verità che si trova proprio davanti a lui, proprio in quell’uomo che la folla sta per crocifiggere, in quell’uomo in cui si sta rivelando tutta la Carità della Passione, in cui si sta mostrando tutta la Misericordia di Dio.
La Verità sta diventando sempre più un elemento labile, sfuggevole, trasparente, inconsistente del nostro mondo….il relativismo è diventato il comune denominatore di ogni ambito della nostra vita. La misura di ciò che è vero è diventata la singola opinione, la singola idea di ogni singolo individuo: non esiste più una Verità ma tante singole verità…più o meno una per ogni singola persona….e quella che trova il maggior numero di consensi diventa la “verità più vera”. 
Così, anche le più oggettive leggi della natura e le basi della società civile vengono sovvertite dalla pretesa di verità che ogni singolo partito politico o ogni singolo individuo avanza in nome di presunti diritti che, spesso, derivano solo da velleità egoistiche che nulla hanno a vedere con la realtà oggettiva che ci è stata donata e che abbiamo il dovere di rispettare.
Eppure, una Verità oggettiva esiste, c’è un punto di vista ragionevole…cioè, un punto di vista che rende ragione a ciò che di più vero e autentico sta nell’uomo e nella realtà che lo circonda.
Chiara Corbella diceva che“il Signore mette la verità in ognuno di noi e non è possibile fraintendere”….e questa Verità si chiama Amore, quell'Amore che riveste il creato e che ci rivela il Creatore, quell'Amore di cui abbiamo una grande nostalgia, quell'Amore che percepiamo nella bellezza della realtà che ci viene donata
Allora, portare la Verità dove c’è errore significa rendere ragione di questo Amore portando ogni persona a riconoscere, nella bellezza del creato, l’impronta di un Dio che ama immensamente l’uomo….di un Dio che ci ha donato una realtà bella ed unica per ciascuno di noi, una realtà che va amata così come Dio l’ha amata e continua ad amare.


Nella prima lettera ai Corinzi, San Paolo dice:“Quindi nessuno ponga la sua gloria negli uomini, perché tutto è vostro: Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.”…allora, non è possibile fraintendere perché tutto rimanda a Dio che è Amore, a Dio che è Verità.
(Paolo Mancini)
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