Non
sembra un caso che S. Francesco chieda al Signore, come strumento di
Misericordia e di Pace, di saper portare Verità dove c’è errore
subito dopo aver chiesto di portare Fede dove vi è dubbio. Abbiamo
avuto modo di dire come il dubbio sia diventato quasi un “dogma”
per la nostra società e per il mondo di oggi…se questa è la
premessa, risulta evidente che è ancor più difficile poter definire
con certezza una verità.
“Cos’è la verità?” si
chiedeva Pilato di fronte a Gesù che stava per essere condannato a
morte….potremmo, certamente, considerare Pilato quasi un paradigma
ancora attuale dell’atteggiamento e del pensiero del mondo
odierno….egli si ferma alla domanda, “si lava le mani” e non
prova a cercare una risposta, non cerca quella Verità che si trova
proprio davanti a lui, proprio in quell’uomo che la folla sta per
crocifiggere, in quell’uomo in cui si sta rivelando tutta la Carità
della Passione, in cui si sta mostrando tutta la Misericordia di Dio.
La
Verità sta diventando sempre più un elemento labile, sfuggevole,
trasparente, inconsistente del nostro mondo….il relativismo è
diventato il comune denominatore di ogni ambito della nostra vita. La
misura di ciò che è vero è diventata la singola opinione, la
singola idea di ogni singolo individuo: non esiste più una Verità
ma tante singole verità…più o meno una per ogni singola
persona….e quella che trova il maggior numero di consensi diventa
la “verità più vera”.
Così, anche le più oggettive leggi
della natura e le basi della società civile vengono sovvertite dalla
pretesa di verità che ogni singolo partito politico o ogni singolo
individuo avanza in nome di presunti diritti che, spesso, derivano
solo da velleità egoistiche che nulla hanno a vedere con la realtà
oggettiva che ci è stata donata e che abbiamo il dovere di
rispettare.
Eppure,
una Verità oggettiva esiste, c’è un punto di vista
ragionevole…cioè, un punto di vista che rende ragione a ciò che
di più vero e autentico sta nell’uomo e nella realtà che lo
circonda.
Chiara
Corbella diceva che“il Signore mette la verità in ognuno di
noi e non è possibile fraintendere”….e questa Verità si
chiama Amore, quell'Amore che riveste il creato e che ci rivela il
Creatore, quell'Amore di cui abbiamo una grande nostalgia, quell'Amore che percepiamo nella bellezza della realtà che ci
viene donata.
Allora, portare la Verità dove c’è errore significa
rendere ragione di questo Amore portando ogni persona a riconoscere,
nella bellezza del creato, l’impronta di un Dio che ama
immensamente l’uomo….di un Dio che ci ha donato una realtà bella
ed unica per ciascuno di noi, una realtà che va amata così come Dio
l’ha amata e continua ad amare.
Nella
prima lettera ai Corinzi, San Paolo dice:“Quindi nessuno ponga
la sua gloria negli uomini, perché tutto è vostro: Paolo, Apollo,
Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è
vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.”…allora,
non è possibile fraintendere perché tutto rimanda a Dio che è
Amore, a Dio che è Verità.
(Paolo Mancini)
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