Maggio
è un mese amato e giunge gradito per diversi aspetti. La primavera
avanza con tante e colorate fioriture. Per la liturgia, maggio
appartiene sempre al Tempo di Pasqua, il tempo dell'"alleluia",
dello svelarsi del mistero di Cristo nella luce della Risurrezione e
della fede pasquale; ed è il tempo dell'attesa dello Spirito Santo,
che scese con potenza sulla Chiesa nascente a Pentecoste. Ad entrambi
questi contesti, quello "naturale" e quello
liturgico, si intona bene la tradizione della Chiesa di dedicare il
mese di maggio alla Vergine Maria. Ella, in effetti, è il fiore più
bello sbocciato dalla creazione, la "rosa" apparsa
nella pienezza del tempo, quando Dio, mandando il suo Figlio, ha
donato al mondo una nuova primavera.
Ed
è al tempo stesso protagonista, umile e discreta, dei primi passi
della Comunità cristiana: Maria ne è il cuore spirituale, perché
la sua stessa presenza in mezzo ai discepoli è memoria vivente del
Signore Gesù e pegno del dono del suo Spirito.
Il
Vangelo di questa domenica ci offre un implicito ritratto spirituale
della Vergine Maria, là dove Gesù dice: "Se uno mi ama,
osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui
e prenderemo dimora presso di lui". Queste espressioni sono
rivolte ai discepoli, ma si possono applicare al massimo grado
proprio a Colei che è la prima e perfetta discepola di Gesù. Maria
infatti ha osservato per prima e pienamente la parola del suo Figlio,
dimostrando così di amarlo non solo come madre, ma prima ancora come
ragazza umile e obbediente; per questo Dio Padre l'ha amata e in Lei
ha preso dimora la Santissima Trinità. E inoltre, là dove Gesù
promette ai suoi amici che lo Spirito Santo li assisterà aiutandoli
a ricordare ogni sua parola e a comprenderla profondamente, ci viene
da pensare a Maria, che nel suo cuore, tempio dello Spirito, meditava
e interpretava fedelmente tutto ciò che il suo Figlio diceva e
faceva. In questo modo, già prima e soprattutto dopo la Pasqua, la
Madre di Gesù è diventata anche la Madre e il modello della Chiesa.
"Se
uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi
verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui".
Noi
desideriamo amare il Signore. Lui
ci dice che il nostro amore non deve essere a parole, ma costruito
nei fatti, nell'osservare e mettere in pratica i suoi
comandamenti.
Qualcuno
potrebbe dire: "E' difficile."
D'accordo:
può essere a volte difficile, ma è possibile, è bello, è
importante, è la cosa più bella.
Tante
gente vive i comandamenti e molte volte noi stessi siamo riusciti a
viverli con serenità, impegno, pace del cuore. Come è bello vedere
persone che vincono l'egoismo e si aprono all'amore fraterno,
all'apertura agli altri, al dono e al sacrificio di sé. Questo
avviene soprattutto nella vita delle nostre famiglie; avviene nella
vita della comunità cristiana, dove tante persone offrono
disponibilità, collaborazione, fede, preghiera, sacrificio, dove
sorgonotante forme di vocazioni.
Ci
sono persone che vivono il perdono, altre che cercano l'onestà e la
sincerità nel lavoro, altre che costruiscono l'amore e la fedeltà
nel matrimonio e nella famiglia. Potremmo continuare con tanti altri
esempi.
I
comandamenti di Dio sono la strada più bella per costruire bene la
nostra vita sulla terra e quella degli altri, per costruire e
meritare giorno per giorno il nostro paradiso nell'eternità.
Non
bisogna scoraggiarci quando facciamo fatica a osservare i
comandamenti; un po' alla volta ci riusciremo.
Quando
sbagliamo il Signore ci è accanto per darci il suo perdono e
aiutarci a riprendere la buona volontà.
L'importante,
nella vita, è amare! ("Amerai il Signore tuo Dio con tutto
il cuore... e il prossimo come te stesso").
Non
sono i risultati che contano, ma la volontà di ricominciare ogni
giorno ad amare gli altri, come Dio fa con noi.
(don
Roberto Rossi)
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 14,23-29.
Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi.
Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me.
Ve l'ho detto adesso, prima che avvenga, perché quando avverrà, voi crediate.

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