martedì 31 marzo 2015

La mia quaresima, la mia Pasqua...


Solo qualche giorno fa abbiamo scalato la collina degli Ulivi e, insieme alla folla, abbiamo accolto l'ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme e ora ci prepariamo con lui a vivere la Pasqua.

Preso dall'entusiasmo della folla, mi sono accorto di quanto sia grande e lontano da me il mistero della Croce e della resurrezione che passa quasi sempre come un anniversario, un momento in cui ci si ferma e si commemora un evento grandioso del passato.

Eppure siamo stati 40 giorni nel deserto, nel silenzio per farci spazio dentro...40 giorni per fare cosa?Solo per fermarci poi tre giorni e festeggiare un' impresa?

Dal silenzio del deserto mi porto questa domanda, che spero mi “tormenti" ogni giorno: quanto coraggio ho di gridare il nome di Colui che si è offerto, sacrificando la vita solo per Amore?

Ho capito questo per la prima volta quando ho partecipato alla missione giovani ad Assisi organizzata dai frati Minori: coloro che provano a gridare il nome di Gesù, semplicemente parlando col cuore in mezzo alla folla, sperimentano sofferenze e difficoltà di  ogni tipo, insulti, aggressioni, indifferenza...

Eppure c'è gente (penso ai santi,conosciuti e non) che ha partecipato quotidianamente con la propria vita alla marcia trionfale di Gesù verso il Golgota, sentendo però già sul viso il calore della luce fuori dal sepolcro.

In questa Quaresima mi sono chiesto se anch'io sento già questo calore...

Fatti lavare i piedi da Gesù, grida il Suo nome quando dovrai scegliere tra la speranza e l'angoscia di un fallimento e soprattutto, proprio come quando si promette fedeltà ad una persona, non distogliere mai lo sguardo da quella croce che hai davanti.
E se qualcuno si permette di rubarti la speranza, corri al sepolcro, dove hai nascosto i tuoi desideri.
Li troverai una voce che ti sussurra...TRANQUILLO, RISORGI CON ME!

Carmine

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