lunedì 22 giugno 2015

Obbedienza: via di Libertà

(Banksy, "Rain of colours")

Ascolta Israele!” : è l’imperativo che Dio antepone a tutti i precetti rivolti al suo popolo. E’ un invito all'obbedienza
Se, infatti, andiamo a vedere il significato del verbo “obbedire”, troviamo che deriva dal latino ob-audire e cioè “prestare ascolto”. 
Il popolo di Israele è invitato a prestare ascolto! Anche noi, oggi, siamo chiamati ad obbedire, a dare ascolto alla Parola di Dio!

Purtroppo, allo stesso modo del popolo di Israele, siamo portati costantemente a cadere, a causa del peccato, nella disobbedienza. La disobbedienza, spesso, non è tanto il “non ascoltare” quanto, piuttosto, “un’ascoltare in modo distorto”, filtrato dal nostro egoismo, dal nostro orgoglio e, persino, dal nostro desiderio di onnipotenza.

Fin dall’inizio della Creazione, l’uomo è chiamato all’obbedienza a Dio ma, complice la tentazione del maligno che distorce l’immagine di Dio, viene condotto alla disobbedienza: Dio dà comandi che sono offerte di vita ma l’uomo ne perde il senso … il comando diventa una costrizione, una perdita di Libertà a cui rispondere andando contro il desiderio di bene che Dio desidera per l’uomo; mangiando dell’albero della conoscenza del bene e del male, l’uomo e la donna non comprendono il bene e il male, ma la loro nudità e se ne vergognano perché percepiscono la propria fragilità. 

Paradossalmente, il presupposto per comprendere a fondo il valore dell’obbedienza, sta proprio nella nudità, nella povertà … in quella nudità, però, che è priva di vergogna, in cui si percepisce il proprio limite, la propria fragilità ma non se ne ha paura perché consapevoli che Dio è Padre e sta sempre con noi. Così, Gesù può stare nudo sulla croce perché sa che la sua obbedienza al Padre non sarà delusa; San Francesco può spogliarsi davanti al Vescovo di Assisi perché si fa obbediente a un Dio che è Padre.

Come un bambino appena nato, nudo e fragile, si abbandona alle cure amorevoli della madre obbedendo/ascoltando la sua voce, anche noi dobbiamo prestare ascolto/obbedire alla Parola di Dio che ci parla nella vita di ogni giorno. Vita e obbedienza, quindi, sono intimamente legate. 
Non dobbiamo, però, pensare all’obbedienza come a una privazione della Libertà: obbedendo/prestando ascolto alla realtà, alle scelte di vita che il Signore ci pone sulla strada ogni giorno, costruiamo a pieno la nostra Libertà … solo rispondendo al progetto che Dio ha su ognuno di noi, possiamo realizzare la nostra vera identità, il nostro desiderio autentico di Libertà.

L’obbedienza è via di Libertà perché ci pone in ascolto della Verità … in ascolto di un Dio che ama l’uomo come un Padre che non abbandonerà mai i suoi figli.

Paolo Mancini

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