Castità: virtù dell’acqua

"Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta."

Con queste parole, San Francesco, nel Cantico delle creature, loda il Signore per sorella acqua : per Francesco, l'acqua è molto utile, umile, preziosa e casta. 

Già, "casta": Francesco, nel Cantico, usa questo termine riferendolo solo all'acqua. 

Se vogliamo capire cosa si intende per casto, cosa intendiamo per castità, allora, dobbiamo guardare all'acqua. 

Spesso la virtù della Castità viene confusa con la verginità o con l'astinenza sessuale: questo è molto riduttivo per una virtù a cui ciascuno, non solo i sacerdoti e i consacrati, sono chiamati.

Osserviamo, allora, l'acqua e vediamo cosa può insegnarci sulla Castità.

L'acqua è trasparente. Troppe volte noi non siamo trasparenti; troppe volte nelle relazioni fingiamo....ci mettiamo addosso una maschera per apparire agli altri quello che non siamo, per dare una buona impressione, per paura del giudizio. 

Essere casti, allora, significa essere veri, mostrare noi stessi nella verità, essere e non apparire. Siamo calati nella società dell'immagine, dell'apparenza, dove l'illusione, il successo, la finzione sono elevate al grado di realtà. Ma Dio ci chiama ad essere veri, ad essere pienamente noi stessi: quando facciamo verità su noi stessi, quando scopriamo la strada che il Signore ha modellato solo ed unicamente per ciascuno di noi, ci apriamo alla gioia, quella gioia che è contagiosa perché testimonia la Verità.

L'acqua è pura. Mi è capitato di imbattermi in una sorgente di montagna dove l'acqua sgorga dalla roccia incontaminata....la si può prendere tra le mani e berla senza alcun timore. Quante volte però ci abbeveriamo ad acque sporche, ad acque che "avvelenano" la nostra vita: le nostre ferite mai sanate che continuano a farci cadere, le relazioni malate, l'attaccamento a falsi idoli, il perdono mai dato, la mancata accettazione di noi stessi.....tutto questo non ci fa vivere. L'acqua che ci fa vivere è pura....è casta perché ci da uno sguardo nuovo sulle cose....ci fa guardare alla Misericordia di Dio che è capace di far nuove tutte le cose e ci ridona vita piena.

L'acqua è utile, umile e preziosa. Sono le definizioni che usa San Francesco nel Cantico delle creature. L'acqua, come la Castità, è utile perché ci fa vivere, ci lava dalle nostre impurità, ci dona uno sguardo autentico sulla realtà; l'acqua è umile...la Castità va coltivata nell'umiltà, nell'accettazione di sé e dell'altro come un dono; l'acqua è preziosa....la Castità va custodita come una perla preziosa perché è fragile, è delicata per la nostra natura umana.

L'acqua è libera. Quando un uomo e una donna donano reciprocamente i propri corpi nel matrimonio, sono casti perché si amano nella Libertà. La Castità sgorga dall'amore autentico che, come tale, non ha pretese di possesso sull'altro; quando si vuole possedere l'altro, non si è casti perché non si ama l'altro, non lo si lascia libero ma lo si rinchiude negli argini del nostro egoismo. Proprio perché libera, la Castità è anche obbediente: ciò che è casto obbedisce alla realtà così come gli viene donata da Dio perché la ama....nella realtà ritrova il segno dell'Amore di Dio nei cui argini si realizza l'identità propria di ciascuno.

Infine, l’acqua genera. La terra irrigata dall’acqua diventa fertile e genera. Così, l’Amore casto e, quindi, libero genera vita. Nel dono reciproco di sé gli sposi si aprono alla vita, accolgono il dono dei figli. Chi si apre all’Amore di Dio genera vita negli altri perché testimonia la Sua immensa Misericordia. Castità allora significa essere disposti a generare … a generare nell’Amore.

Paolo Mancini

Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere fotocopiata, riprodotta, archiviata, memorizzata o trasmessa in qualsiasi forma o mezzo – elettronico, meccanico, reprografico, digitale – se non nei termini previsti dalla legge che tutela il Diritto d’Autore.