Il Vangelo di oggi racconta il miracolo della moltiplicazione dei pani.
Da notare che san Giovanni per indicare i miracoli di Gesù usa la parola semèion, che vuol dire segno.
Il miracolo, infatti, è un segno, un segnale di Dio, un messaggio di Dio: per questo se non c’è fede vera, Dio non compie il miracolo, perché manca la disponibilità ad accogliere il suo messaggio.
Accostiamoci con fede, e quindi con umiltà al racconto evangelico.
Certamente il miracolo della moltiplicazione dei pani rivela che Gesù è preoccupato anche della fame materiale dell’uomo.
Non è vero allora che la fede si preoccupa solo del Cielo: non è vero che l’amore di Dio non ha niente a che fare con l’amore del prossimo.
E’ vero invece il contrario: il Cielo si prepara con le opere fatte in terra; e la misura dell’amore di Dio non sta in ciò che diciamo a Dio, ma in ciò che facciamo al prossimo.
Dio non è indifferente al problema della fame nel mondo: allora neppure noi abbiamo diritto di esserlo. Nasce però il problema: che cosa dobbiamo fare? Che cosa attende Dio da ogni uomo e soprattutto da noi, cui e stato fatto dono della fede.
Dobbiamo seguire il Vangelo e guardare il comportamento di Gesù.
Egli, prima di compiere il miracolo, accetta cinque pani e due pesci messi a disposizione da un ragazzo.
Gesù compie il miracolo appoggiandosi al dono di un ragazzo. Tutto questo ha un chiaro significato per noi: è il messaggio del miracolo.
Dio prima di intervenire aspetta che l’uomo faccia tutto ciò che è nelle sue possibilità.
L’onnipotenza di Dio, infatti, non potrà mai mettersi al servizio della nostra pigrizia e del nostro egoismo.
Questo significa che se oggi nel mondo esistono beni sufficienti per sfamare l’umanità, noi abbiamo il sacrosanto dovere di lavorare, soffrire e denunciare affinché si crei la coscienza della condivisione.
“Se vuoi aiutare i poveri cambia la tua vita” ha esclamato un giorno Madre Teresa. E’ un invito in perfetta linea con il Vangelo di Gesù.
Pertanto non è cristiano pregare Dio, affinché dia il pane agli affamati: è più cristiano invece pregare Dio, perché ci liberi dall’egoismo e ci dia la forza di essere profeta di un modo nuovo di vivere.
Opponiamoci con tutto le nostre forze alla corsa per avere di più, e lavoriamo per cambiare la qualità del vivere per gli altri.
Il Vangelo – purtroppo – termina con una costatazione amara. La gente non accettò il messaggio del miracolo. La gente infatti vide il pane facile e a buon mercato e pensò di sfruttare Cristo, al punto da proporgli di diventare re.
E’ l’assurdo: ma quante volte siamo anche noi assurdi con Dio. Gesù – annota – san Giovanni si ritirò di nuovo sulla montagna tutto solo. Sembra che sia Gesù a rifiutare la folla: e invece è la folla che ha rifiutato Cristo. C’è per tutti qualcosa da meditare e da imparare.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 6,1-15.
In quel tempo, Gesù andò all'altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade,
e una grande folla lo seguiva, vedendo i segni che faceva sugli infermi.
Gesù salì sulla montagna e là si pose a sedere con i suoi discepoli.
Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
Alzati quindi gli occhi, Gesù vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove possiamo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?».
Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva bene quello che stava per fare.
Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro:
«C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cos'è questo per tanta gente?».
Rispose Gesù: «Fateli sedere». C'era molta erba in quel luogo. Si sedettero dunque ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì a quelli che si erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero.
E quando furono saziati, disse ai discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto».
Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, cominciò a dire: «Questi è davvero il profeta che deve venire nel mondo!».
Ma Gesù, sapendo che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sulla montagna, tutto solo.
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