Il Vangelo comincia cosi: « Gesù mandò i suoi discepoli due a due…» per ricordarci che siamo chiamati a essere lievito, che fermenta la massa degli uomini.
La fede in Gesù, quando è autentica deve mettere dentro l’anima un bisogno di comunicare, di parlare del Vangelo, di annunciare la grande speranza e la grande attesa.
Chi crede nel Signore, parla del Signore. Non occorrono grandi doti umane per annunciare il Vangelo e tanto meno occorre una grande cultura. La fede ha bisogno soltanto della fede.
Ma Gesù vuole che gli apostoli vadano insieme: a due a due. E’ una volontà di Gesù che sottolinea lo spirito con cui fare apostolato: l’apostolato va fatto nell’unità, nella carità, nella comunione di spirito con gli altri fratelli.
Infatti che valore può avere l’annuncio che Dio è amore, quando viene fatto da una comunità divisa, dove ognuno combatte il fratello?
Gesù ci ricorda che la prima predica deve essere la nostra unità. Il primo annuncio deve essere lo spettacolo della fraternità. “Siano una cosa sola, affinché il mondo creda”.
«Non portate nulla per il viaggio: né pane, né bisaccia, ne denaro nella borsa».
Ciò vuol dire che gli Apostoli non devono attaccarsi a nulla e a nessuno: debbono appoggiarsi soltanto a Cristo.
Dobbiamo molto meditare queste parole del Vangelo. Noi cristiani ci siamo attaccati al prestigio, ai potenti, al denaro… e siamo diventati opachi, poco credibili perché poco credenti.
Lasciamoci alleggerire dai colpi della Provvidenza e allora la nostra povera vita parlerà da sola di un’altra vita, di un’altra speranza.
Se in qualche luogo non vi accolgono, voi non perdete nulla e in più avete l’occasione di verificare la sincerità della vostra fede.
L’annuncio e la vita devono formare una cosa sola. Fare il bene non significa sempre aver successo in questo mondo. Anzi! Fare il bene significa lavorare nel nome di Dio e per amore di Dio.
«Scuotete la polvere da sotto i piedi in testimonianza per loro» E’ un gesto che facevano gli ebrei quando ritornavano in Palestina dalla terra dei pagani, per indicare che essi non condividevano le scelte dei pagani. Non è un gesto di disprezzo, di maledizione e non significa essere contro gli altri ma un invito a considerare la gravità dell’atteggiamento di chi rifiuta Cristo.
Gesù invita a parlare chiaro quando si tratta dell’unico problema serio della vita; questa è carità.
Tutti sappiamo che vivere il Vangelo è impegnativo: lo Spirito Santo però ci rende abbastanza forti da affrontare ogni difficoltà. Nell’attesa del premio che ci è stato promesso.
(Padre Stefano Orsi, ofm)
Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere fotocopiata, riprodotta, archiviata, memorizzata o trasmessa in qualsiasi forma o mezzo – elettronico, meccanico, reprografico, digitale – se non nei termini previsti dalla legge che tutela il Diritto d’Autore.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 6,7-13.
In quel tempo Gesù chiamò i Dodici, ed incominciò a mandarli a due a due e diede loro potere sugli spiriti immondi.
E ordinò loro che, oltre al bastone, non prendessero nulla per il viaggio: né pane, né bisaccia, né denaro nella borsa; ma, calzati solo i sandali, non indossassero due tuniche.
E diceva loro: «Entrati in una casa, rimanetevi fino a che ve ne andiate da quel luogo.
Se in qualche luogo non vi riceveranno e non vi ascolteranno, andandovene, scuotete la polvere di sotto ai vostri piedi, a testimonianza per loro».
E partiti, predicavano che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.