La liturgia di oggi ha tratto dalla Scrittura due passi che descrivono il momento drammatico in cui Dio esige apertamente dall'uomo una scelta.
Jahvè aveva scelto il popolo ebraico, lo aveva ricolmato di benefici; tutto ciò liberamente e gratuitamente. Ora che questo popolo sta per prendere possesso della terra promessa, Egli esige da esso una decisione: Chi scegliete: Javhè o gli dèi stranieri?
La risposta quel giorno fu: scegliamo Dio! E così finalmente il popolo poté entrare in possesso della terra promessa.
Passando ora al Vangelo, troviamo un’esperienza analoga. Gesù ha scelto dei discepoli, è diventato come un padre per loro. Viene però il momento che anche ad essi è posta la drammatica alternativa: scegliete: volete rimanere con me, o andarvene? Sono liberi, infatti alcuni se ne vanno e altri restano; restano i dodici che formeranno la Chiesa, ma restano non più come prima, senza impegno; ora sanno che hanno scelto lui per la vita e per la morte: Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio.
Anche noi come il popolo eletto e come i primi discepoli di Gesù, siamo stati scelti; scelti a oggetto del suo amore, ammessi alla sua stessa mensa nell’Eucaristia, ammessi alla “beata speranza” della venuta del suo regno.
A nostra volta, noi abbiamo scelto Dio. Lo abbiamo fatto, la prima volta, nella stessa occasione del Battesimo, quando abbiamo proclamato di voler credere in Cristo e in nessun altro.
Ma le nostre scelte sono instabili, mutevoli; siamo sempre tentati di guardare indietro dopo aver messo mano all’aratro.
Di fatto, la nostra vita somiglia a una tela di Penelope: è un continuo fare e disfare di propositi; un oscillare continuo tra i due poli di attrazione che sono Dio e il mondo.
Ed ecco, allora, che prendono piede nel nostro cuore gli idoli; c’è un vitello d’oro nel cuore di ogni uomo.
Basta che ci ascoltiamo mentre parliamo per scoprire qual è questo idolo, giacché come disse Gesù - , la bocca parla di ciò che più abbonda nel cuore.
Oggi siamo davanti a Dio e ci troviamo di fronte a quella domanda perentoria di Gesù: “Volete andarvene anche voi?"
Il rispetto che Dio ha della libertà dell’uomo è sorprendente. Però esige chiarezza, non vuole credenti a metà.
Oggi stiamo vivendo un’epoca in cui non è più possibile restare cristiani per abitudine o per tradizione familiare.
Occorre scegliere!
Non si portano i bambini al fonte battesimale perché lo fanno tutti, non si fa la prima comunione per non sentirsi diversi, o non ci si sposa in chiesa per l’organo o i fiori sull’altare.
Chi chiede un sacramento è invitato a scegliere ed assumere delle precise responsabilità, nei limiti umani, ma con la volontà di riprendere il cammino giorno dopo giorno, sostenuti dall’aiuto di Dio.
In questo momento, la nostra scelta deve prendere un carattere corale.
A Sichem, fu tutta la comunità di Israele, riunita in assemblea con Giosuè a scegliere il Signore e a dire solennemente: Noi vogliamo servire il Signore perché Egli è il nostro Dio!
A Cafarnao, fu la prima comunità apostolica rimasta fedele a dire insieme a Gesù:Signore, da chi andremo? Noi crediamo in te!
In questo momento, dobbiamo essere noi, come comunità cristiana riunita per l’assemblea eucaristica, a fare insieme questa scelta, a ribadire che noi vogliamo seguire Gesù perché abbiamo capito che Egli solo, ha per noi parole di vita eterna.
(P. Stefano Orsi, ofm)
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 6,60-69.
In quel tempo, molti tra i discepoli di Gesù, dissero: «Questo linguaggio è duro; chi può intenderlo?».
Gesù, conoscendo dentro di sé che i suoi discepoli proprio di questo mormoravano, disse loro: «Questo vi scandalizza?
E se vedeste il Figlio dell'uomo salire là dov'era prima?
E' lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita.
Ma vi sono alcuni tra voi che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito.
E continuò: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre mio».
Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui.
Disse allora Gesù ai Dodici: «Forse anche voi volete andarvene?».
Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna;
noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
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