venerdì 25 settembre 2015

"..vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa" - XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

La Parola biblica di questa domenica è tutto un invito a far prevalere l’Amore di Dio che rende possibile ciò che è impossibile. "Chi non è contro di noi è per noi. Gesù, con libertà e generosità vuole educare il cuore dei suoi discepoli e quindi il nostro cuore per farci comprendere che chiunque cammini verso di lui, è con lui. Andare verso Gesù significa cercare: cercare la sua presenza, cercare la sua amicizia, ma soprattutto cercare il suo perdono". Egli è venuto nel mondo per risvegliare la nostra vita distratta affinché ogni uomo di buona volontà possa cercare e volere il bene che è seminato in ognuno di noi e di non pensare di avere il monopolio del bene, «la verità è una sola, ma ha molte facce come un diamante», affermava Gandhi. E Pascal ebbe a dire che "ogni uomo è portatore di Dio e della verità". Eccoci poi nella seconda parte del brano evangelico ricca di ammonimenti: «Se il tuoi piede ti scandalizza taglialo. Se il tuo occhio ti scandalizza cavalo. E’ meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna». Come si vede, dobbiamo totalmente rinunciare a noi stessi aderendo pienamente a Gesù Cristo con la fede, la speranza e la carità. La fede è abbandono nelle mani di Dio; la speranza è “compagna” e ci aiuta a superare le prove della vita la carità è dare noi stessi da “mangiare”. E il dare è già un evangelizzare con la forza del volto amorevole e paterno di Dio. «L’uomo è stato creato – scrive J Galot – per incontrare personalmente Dio e possederlo: è questo che rende eccelso il suo destino. Nessuna cosa di questo mondo basterebbe a soddisfarci; la nostra felicità non può essere perfetta se non abbracciando lo stesso essere divino». Seguire il Signore significa sperimentare di essere amato; significa spogliarsi dell’uomo vecchio e rivestirsi di Lui, cioè di Gesù Cristo, nato, morto e risorto per la nostra salvezza. Verifichiamo dunque se davvero stiamo camminando in questa direzione: a non cercare la propria gloria, ma quella di Dio; se siamo discepoli accoglienti e coraggiosi. «Si entra nella vita se si è liberi per amare e si è membri del regno di Dio all’unica condizione di servire unicamente Lui» (messa - meditazioni). Concludo con un breve ma denso brano della bolla Misericordiae vultus di Papa Francesco: « Abbiamo sempre bisogno di contemplare il mistero della misericordia. E’ fonte di gioia, di serenità e di pace. E’ condizione della nostra salvezza. Misericordia: è la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino della vita. Misericordia: è la via che unisce Dio, e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato».

(P.Stefano Orsi, ofm)




Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 9,38-43.45.47-48. 
In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri». Ma Gesù disse: «Non glielo proibite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me. Chi non è contro di noi è per noi. Chiunque vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa. Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare. Se la tua mano ti scandalizza, tagliala: è meglio per te entrare nella vita monco, che con due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile. Se il tuo piede ti scandalizza, taglialo: è meglio per te entrare nella vita zoppo, che esser gettato con due piedi nella Geenna. Se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».


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