giovedì 18 febbraio 2016

Pro-vocazioni: Martina e la ricchezza dei suoi talenti


Ecco la testimonianza gioiosa e frizzante di una giovane compositrice e musicista grata per i talenti che le sono piovuti dal Cielo.
In che modo metterli a frutto e con quale spirito, ce lo insegna proprio lei, Martina, riuscendo a collegare le note della sua vita con un filo doppio e variopinto che è la Provvidenza!
Buona lettura e...grazie Martina! 


"Avverrà come di un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni.  A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì. [...] Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò, e volle regolare i conti con loro.
E' proprio tenendo presente questi punti chiave della parabola dei Talenti (Mt 25,14-30) che tempo fa incominciai quell'avventura creativa che ancora oggi mi alimenta una febbrile voglia di vivere, la SCRITTURA e in essa, la MUSICA
Tutto prende vita, infatti, prima che dall'amore per il canto, dallo scrivere, dalla voglia di de-scrivere e condividere con gli altri le bellezze e le "fantasticherie"che popolano il mondo..."fantasticherie", così amo definire quelle sfumature impercettibili della vita di tutti i giorni che mi sorprendo ad ammirare e su cui inevitabilmente rifletto. 
Dal momento in cui riuscii a comprendere che il mio secondo (ma non in classifica) grande amore, la musica, poteva essere un importante alleato della scrittura, non potei più rinunciare alle idee e alle parole che frullavano nel mio cervello; ormai era come se avessi dato loro il via libera, si fondevano naturalmente con ritmi e melodie...una sensazione davvero bellissima! 
Era emozionante sentire e vedere che qualcosa di così sorprendente potesse prendere vita da un essere piccino e inutile quale mi ero sempre considerata; qualcosa nasceva anche da me, mi sentivo davvero più partecipe del circolo vitale! 
Premetto che le mie non sono le più belle canzoni sulla faccia della terra, ma sono parte di quel circolo creativo, stimolatore di una gioia massima che i greci usavano definire "eudaimonia", una piena realizzazione personale dell'individuo che vive in armonia con il resto del mondo.               Inizialmente, mi concentrai sulla crescita tecnica e man mano crebbi insieme a quella particolare facoltà che Dio mi aveva fatto il dono di esperire; il mondo della musica mi piaceva, ma non il mondo dello spettacolo, più ne conoscevo le sfaccettature e meno volevo avvicinarmici.       Purtroppo pensavo che l'unico modo per far "fruttare" il dono che il Signore mi aveva affidato provvisoriamente fosse quello di finire per forza su qualche stazione radio famosa o roba simile; avevo fatto di una possibile area di servizio la meta! 
Aumentando l'esperienza e anche le occasioni in cui far "fruttare" il mio tesoro con più gioia, per Dio, con leggerezza e impegno al tempo stesso mi resi conto di aver trovato la mia realizzazione. Oggi posso dire che ancora compongo con il piacere di farlo, perchè non ci sono obblighi, scadenze e responsabilità a cui ho agganciato la mia passione; c'è solo la gioia di voler percepire la gioia con l'atto creativo! 
Penso che nel momento in cui vogliamo fare della nostra arte (qualunque essa sia:dipingere, suonare, recitare...) uno strumento indispensabile per la vita degli altri, partiamo con il piede sbagliato, non perchè non sia giusto condividere con gli altri i propri principi e pensieri ma perchè ancora una volta stiamo facendo di una possibile conseguenza la meta principale. Il successo, il lavoro che potrebbe derivare da una nostra particolare capacità, il sostegno e la condivisione con il prossimo, il profitto che potremmo trarre...sono tutti effetti ma non cause! Nel momento in cui alcuni (o tutti) di questi si realizzano si può solo esclamare :"Ben venga!" . 
Molte volte ciò che crediamo essere il traguardo finale e più completo è solamente un'illusione che si è fatta largo nello stereotipo comune; talvolta c'è qualcosa di molto più prezioso di tutte le ricchezze effimere della terra, qualcosa che è racchiuso solo dentro la nostra anima e chiede, chiede continuamente di uscire e realizzare ciò per cui è stato creato. 
Talvolta sono compiti così meravigliosamente ben pianificati "lassù" dal nostro più grande Amico... e da Suo (nostro) Padre...che non riusciamo a dargli voce completamente su questo "piccolo" pianeta! La mia soluzione allora è esprimere al meglio i nostri "talenti" nel modo più nobile possibile, non prostituendoli a compromessi, anche realizzandoli tra le quattro mura delle nostre case, perchè non sappiamo "quando il padrone ritornerà per chiederne i profitti" e d'altronde a noi non è dato saperlo (per fortuna)! 
Se una cosa ci fa stare bene e contagia anche gli altri in una spirale di gioia e attività interiore, allora facciamola! 
E' la prova che stiamo facendo la cosa giusta.
- Martina Petix    

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