Inutile dire che il Vangelo odierno
ci pone davanti al brano forse più meditato dell’intera Sacra Scrittura, se non altro perché ne costituisce un suo primo compimento.
La scena si svolge lontana dai
clamori, come tutti gli eventi cari a Dio.
La giovane di nome Maria viene
salutata con un epiteto che non lascia dubbi: “piena di grazia”. Una
pienezza che si accompagna alla presenza del Signore che “è con te”. Si
tratta, ovviamente, di una pienezza anche di fede perché, pur nella sorpresa dell’annuncio
– “fu sconvolta” dice il testo – non dubitò. Chiese unicamente che le venisse
spiegato il senso dello straordinario evento, mentre “rifletteva sul
significato di questo saluto”.
Maria ha fede nel Signore. Non
dubita, come aveva fatto Zaccaria che, pensando alle disposizioni della natura,
non riponeva la sua piena fiducia in Dio al punto da dire “io sono vecchio e
mia moglie è avanzata in età”. Suscitò persino la risposta dell’angelo: “Io
sono Gabriele, che sto al cospetto di Dio, e sono stato mandato per parlarti e
darti questa buona novella”. Sappiamo tutti che, per questa mancanza di fede,
il povero Zaccaria restò muto fino al compimento degli eventi. Maria, al
contrario crede, chiede solo come avverrà perché in Lei c’è un fermo proposito.
L’angelo spiega e conclude con una frase che la Regina della fede può capire
come nessun altro: “nulla è impossibile a Dio”.
Dopo verrà quel famoso fiat che cambierà il senso della storia perché da
quel concepimento siamo stati tutti rigenerati. La nuova Eva rigenererà, in
Cristo, tutti i credenti in Lui.
Infatti, la prima lettura ci ricorda
che, dopo la caduta, Adamo “chiamò Eva la sua donna, perché essa fu la madre di
tutti i viventi”. È quanto ci ricorda San Paolo dicendo che il Cristo, ci ha,
“nel suo amore, predestinati ad essere figli adottivi”.
Per realizzare
questo disegno dobbiamo renderci degni ed essere rigenerati come ha prescritto
il Signore che “ci ha prescelti in lui, prima della fondazione del mondo, a
essere santi e senza macchia al suo cospetto”.
Quel senza macchia è cruciale nella teologia paolina. È lo scopo
della nostra esistenza. Quello che per Maria è premessa,
senza macchia e piena di grazia, per noi diventa obiettivo, affinché sia
magnificata la gloria della grazia di Dio, della quale siamo stati favoriti per
mezzo della grazia del Figlio suo. Coeredi e “figli adottivi, per Gesù Cristo,
secondo il beneplacito della sua volontà”.
Per questo, ricorda ancora San Paolo,
abbiamo “sperato nel Cristo”. Abbiamo sperato nel “disegno di colui che
opera ogni cosa conforme al consiglio della sua volontà”.
C’è qui il senso
e il fine della storia di tutti e di ciascuno. Storia di cui il Cristo
costituisce l’unico punto di riferimento e di senso per il futuro della natura
umana. Questa festa, che cade proprio nell'Avvento, sta a ricordarci proprio
questo e ad esaltare Maria che, col suo fiat, tutto
questo ha permesso.
( Padre STEFANO ORSI ofm )
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 1,26-38.
In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret,a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te».A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto.L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padree regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo».Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio.Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile:nulla è impossibile a Dio».Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto».E l'angelo partì da lei.
Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere fotocopiata, riprodotta, archiviata, memorizzata o trasmessa in qualsiasi forma o mezzo – elettronico, meccanico, reprografico, digitale – se non nei termini previsti dalla legge che tutela il Diritto d’Autore.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.