venerdì 14 novembre 2014

"PRO- VOCAZIONI" - LA TESTIMONIANZA DI FRA DANIELE

"Egli ha liberato Daniele dalle fauci dei leoni"
 Riprendiamo la testimonianza di Daniele Piras, frate minore della Provincia Serafica dell'Umbria. La sua storia custodita dalle preghiere della mamma e della sorella e il suo desiderio di toccare Gesù...






Questa la versione scritta della sua testimonianza:

Ero un giovane segnato da una storia di grande sofferenza, una sofferenza che ho iniziato a vivere nella mia infanzia all' interno del contesto familiare. La mia famiglia viveva grosse difficoltà relazionali dovute a problemi economici che si ripercossero nella relazione tra mamma e papà.
Siamo due figli: io, 29 anni, e mia sorella, 25 anni, che è clarissa, monaca di clausura. Siamo nati in Sardegna, a Carbonia, 50 km da Cagliari.
Una sofferenza che, però, nella nostra famiglia si è rivelata pedagogica, non fine a se stessa ma che, accolta nella fede, ha preparato i nostri cuori ad accogliere il Mistero.
Mia madre, che si era allontanata dalla Chiesa dopo aver ricevuto i sacramenti, proprio attraverso questa grande sofferenza  si riavvicinò alla Chiesa, a Gesù Cristo e ai sacramenti, trovando consolazione in un gruppo di amiche che pregavano il rosario. Maria l’ha riportata a Gesù e Gesù, attraverso la sua Parola e il suo Spirito donato nei sacramenti, le ha dato la forza di restare in quella situazione in cui si trovava. Mia madre abbracciò quella croce che Gesù le chiedeva di
portare in quel momento.

Io, per  fuggire dalle fatiche familiari, iniziai a uscire di casa e frequentare  amici e, per stare al passo con loro, cominciai a bere, a fare uso di sostanze  stupefacenti leggere, poi pesanti,  per poi diventare tossicodipendente per 7 anni (dai 16 ai 23 anni).
In questi 7 anni sapevo benissimo di sbagliare, però ero entrato in un circolo e non potevo più farne a meno. Ero troppo debole e, anche se desideravo uscire da quella schiavitù, mi ero reso conto che era troppo tardi e la mia volontà era debolissima.
I primi anni riuscii a nascondere le mie difficoltà, poi peggiorai e i miei genitori si accorsero di quello che stavo vivendo, ma mia madre, anziché detestarmi, mi incoraggiò, mi stette vicino e mi amò così come ero e lei, che aveva fatto esperienza di Gesù che salva, che ha l’ultima parola sulla morte, mi invitò a chiedere aiuto a Lui e mi invitò ad andare al Sert a fare colloqui con psicologi e assumere farmaci per l’astinenza.


Il 25 e il 26 Novembre del 2006 c’era un convegno del Rinnovamento nello Spirito (era la solennità di Cristo, re dell’universo). Fui invitato da mia madre ad andare al convegno. Accettai e speravo che il Signore potesse aiutarmi ad uscire da questa situazione, ma ero debolissimo. In quei giorni la
catechesi era intitolata: “il male che oggi attrae i giovani e che propone felicità apparenti”. Mi colpì la catechesi di un padre francescano,  sembrava che io gli avessi raccontato la mia storia…rileggeva il mio vissuto….diceva che il male mira a distruggere il nostro corpo che è il tempio dello Spirito Santo, luogo abitato da Dio, luogo in cui noi possiamo fare esperienza di Lui.
Ci fu una preghiera in cui si chiedeva a Gesù di liberare delle persone dal male e accanto a me una signora di circa 50 anni cominciò a piangere prima con il pianto di un bimbo appena nato e poi a parlare con la voce da uomo. E’ come se il Signore mi avesse fatto fare questo ragionamento: “Ti
sto dicendo che il male è una realtà che opera nella vita…vedi che esiste?”.
Decisi di andare a parlare con il sacerdote che teneva questo incontro e di umiliarmi…io sono sempre stato orgoglioso e ho sempre pensato di potermela cavare da solo. Gli chiesi di pregare per me, gli dissi: “Sono un tossicodipendente e ho toccato il fondo, non so più come uscirne, preghi Gesù
per me”…Lui mi invitò a chiedere a Gesù di intervenire, mi diede la benedizione e io tornai al mio posto. Dopodiché un sacerdote passò con Gesù Eucarestia in mezzo alla folla di 600 persone…Gesù mi passò accanto, poi tornò verso l’altare e io sentii dentro di me il desiderio di andare a toccarlo. Andai (non avevo niente da perdere..) , lo toccai e tornai al mio posto. Allora, i sacerdoti
invocarono lo Spirito Santo e chiesero una Parola al Signore…fu proclamata una Parola dal libro del profeta Daniele: 
“Egli è il Dio vivente, che dura in eterno; il suo regno è tale che non sarà maidistrutto e il suo dominio non conosce fine. Egli salva e libera, fa prodigi emiracoli in cielo e in terra: egli ha liberato Daniele dalle fauci dei leoni”.

Quella Parola la sentii rivolta a me e scoppiai a piangere e iniziai a fare esperienza nella mia anima di qualcosa di nuovo. Iniziai a sudare tantissimo e ci leggo l’azione dello Spirito Santo sprigionato da quella Parola carica di vita.
Mia mamma, che vedeva ciò che stava accadendo, si avvicinò e mi spiegò “Credo che Dio abbia parlato a te, oggi e che ti abbia guarito, perché la Parola di Dio quello che dice, fa” e poi mi invitò l’indomani a non prendere il metadone.  Mi resi conto di non avere più crisi d’astinenza e di essere stato guarito da quella Parola. I giorni successivi mi chiesi : “Perché proprio a me? Ne ho combinate tante…che ho fatto per meritarmi questo?”
Lui mi ha risposto con il vangelo dell’emorroissa…questa donna aveva vissuto quello che avevo vissuto anch’io.

Mi considero frutto dell’intercessione di mia madre e mia sorella per me, del loro donare la vita per me.

Bisogna stare vicino ai giovani, farli sentire stimati, benvoluti e poi spiegare loro che quel vuoto che si portano nel cuore, quel desiderio di felicità e di pienezza può esser colmato solo dalla relazione con Gesù. Solo lui vi dice: 
“Sono venuto perché abbiano la vita e la abbiano in abbondanza… Sono venuto perché la vostra gioia sia piena”.

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