lunedì 22 dicembre 2014

I NOSTRI AUGURI DI NATALE


Cosa ti viene in mente quando pensi al Natale?
Alle riunioni di famiglia, all'amore, alle luci, a quella particolare atmosfera che si respira....e poi, i regali, il presepe....

Ma ti ricordi di chi è il compleanno? Anche noi cristiani ci scambiamo i regali, ma il festeggiato dov'è? 

Queste sono alcune piccole riflessioni che abbiamo condiviso ieri, durante una catechesi dedicata al Natale.
Ci siamo fatti qualche domanda guardando l'icona della Natività.

·        Cosa avevano nel cuore Maria e Giuseppe?
Immaginiamoli nella stalla, che guardano questo figlio appena nato. Qual era l'immagine che racchiudevano nella mente? Possiamo immaginare che Maria ricordasse il suo sì. Dopo l'annuncio, Maria entra in dialogo con l'angelo, lo interroga, valuta e solo dopo accetta…

Anche a Giuseppe viene inviato un messaggero, ma in sogno. Anselm Grün dice che questa esperienza è tutta maschile: se Giuseppe avesse visto dal vivo l'angelo, probabilmente avrebbe messo in atto dei meccanismi di difesa per sottrarsi a questa esperienza. Ma, dal momento che il sogno è inconscio,  l'angelo può superare le sue resistenze. Maria ha bisogno di parlare per capire come affrontare questa novità, questo "imprevisto".Giuseppe tace, nel lavoro della sua bottega, rimugina su ciò che è successo e si interroga sul da farsi. Questo Dio rispetta il nostro essere e ci parla secondo il modo che abbiamo di accoglierlo.E ci dà forza, ci rassicura, ci illumina, ci fa volgere lo sguardo verso l’altro quando siamo immersi nei nostri pensieri e nelle nostre problematiche troppo umane. Maria e Giuseppe, poi,  avevano ricevuto sì una promessa, ma non ne vedevano ancora il compimento. Quante volte anche noi non riusciamo a vedere Dio che la Chiesa ci annuncia?


Torniamo alla scena della notte di Betlemme: il sentimento di questi due genitori deve essere stato di infinito stupore davanti al Mistero….Anche noi allora recuperiamo il silenzio davanti a questo dio che viene e ci promette cose grandi.

·       Giuseppe e Maria hanno accolto, dunque, anche se non capivano. Quante volte noi pensiamo di dover essere “pronti”, di doverci preparare alla venuta di Dio, di doverlo  meritare! Dio non si merita, si accoglie”. Chi accoglie, fa spazio all'altro e diventa ciò che accoglie.  Quanto spazio siamo in grado di lasciare a dio?
·       
        Ma di quale spazio ha bisogno Dio? Non dimenticare mai che Cristo è nato in una stalla, non in una casa pulita e profumata. Anche il nostro cuore non è sempre pulito, eppure è lì che Dio nasce, è lì che vuole venire! Questo  ci libera dall'illusione di dover meritare  Dio. 

Mi ha sempre fatto pensare l'immagine dell'albergo: Giuseppe bussa, chiedendo un posto, ma hanno le stanze occupate. Anche noi spesso siamo come quegli alberghi: davanti a Dio che si fa bisognoso e bussa alla mia porta, quante volte Gli ho detto: "Mi dispiace, Gesù, oggi non è proprio il caso! Non ho tempo, non ho spazio per te! Devo lavorare, studiare, fare la spesa, accudire i figli, la casa e poi avrò pure diritto a rilassarmi un po'!"
Sì, certo, tutte cose buone, ma il  Bene dov'è?
Il Signore non chiede che noi liberiamo le nostre "stanze", non chiede che noi rinunciamo alle nostre cose per Lui, ma chiede che tu allarghi la misura!Che trovi nuovo spazio!

·        Quando Gesù nasce , è un figlio per questa coppia, ma è anche Dio! Dio si fa vicino parlandoci prima di tutto attraverso i volti delle persone che ci ha messo accanto, che vivono accanto a noi. Ci invia angeli e sono le persone di cui ci prendiamo cura o che si prendono cura di noi. E’ bello pensare che Dio viene nella tua ferialità, nel tuo quotidiano! 

Allora, Natale può significare cambiare sguardo,  guardare le cose, le persone, in modo diverso….Guardare chi ci è accanto ogni giorno, il nostro lavoro, la nostra routine in modo nuovo. Allora il Natale è un’occasione: è l’occasione che Dio ha di venire….E noi guardiamo in modo diverso non perché “a Natale si è tutti più buoni”, ma perché noi  nostra volta siamo guardati da Dio in modo diverso. Come? Con gli occhi di un bambino!


Allora chi stiamo accogliendo?

Nel Vangelo della nascita di Gesù, Luca, come un bravo regista cinematografico, apre la scena con una panoramica sul potere di Cesare Augusto, che voleva censire tutta la terra. E' l'immagine di un potere che vuole avere il controllo sulle persone per disporne liberamente. E' l'immagine di un potere che gioca con l'uomo. Riesci a trovare le analogie con il nostro tempo? Io sì: gli scandali recenti della cosiddetta "Cupola Romana", Questi uomini che, credendosi dio, giocano con la povera gente, controllando tutti i campi della vita....
Ecco, il primo bel messaggio è che Dio viene anche quando tutto ci sembra vada a rotoli, nella notte più buia, Lui è lì e si degna di venire per illuminarla e riempirla di senso.

E il contrappunto meraviglioso di Luca tra un uomo (Cesare Augusto) che si dilata fino a farsi adorare come un dio e Dio stesso che invece si rimpicciolisce fino a diventare un uomo!
Cesare Augusto vuole mettere le mani sull'uomo, Cristo invece, avvolto in fasce, ha le mani bloccate, come sarà sulla croce...Non mette le mani sull'uomo, ma al contrario si fa prendere dall'uomo, si consegna a lui, fragilissimo e bisognoso come un neonato.

Che dio aspetto? Quante volte gli ho detto “Perché non vieni?”  davanti ad una difficoltà mia o di una persona che amo…."Perché non vieni a liberarmi? Non ti vedo!" E lui viene, non come un liberatore potente, ma come un bambino che libera…Sei mai stato in compagnia di un bambino?Quando sei oppresso dalle preoccupazioni, dagli affanni, dalle tensioni e vedi un bambino e magari giochi con lui, dimentichi tutto. I bambini sanno liberarti facendoti capire che esiste altro oltre la tua povertà, che c'è ancora Bellezza. 

·       E quando hai finalmente accolto questo Dio, sei capace anche di portarlo agli altri. Maria e Giuseppe "offrono" questo Bimbo all'adorazione dei pastori e dei magi.  La famiglia che accoglie Gesù in casa è aperta, genera Cristo, lo rappresenta, si apre per offrirlo a tutti.
·   
·        E dopo averlo trovato, i Magi "torneranno per un'altra strada"....Chi trova Cristo, chi lo incontra, non può far altro che cambiare rotta.

     Vi auguriamo di "cercare questo Dio mentre si fa trovare". 
     
     Santo Natale, 
     Carmine e Anita



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