sabato 10 gennaio 2015

BATTESIMO DEL SIGNORE



La celebrazione del Battesimo di Gesù è stata scritta nel calendario romano nel 1960 ed è stata fissata alla data attuale nel 1969.
Con questa festa cogliamo l’importanza di quanto accade sulla sponda del Giordano, quando Gesù andò a farsi battezzare da Giovanni.
Ma notiamo bene, il battesimo di Gesù e un avvenimento completamente diverso dal nostro battesimo. Il battesimo di Giovanni non rimetteva i peccati, ma chi lo riceveva esprimeva la volontà di fare penitenza.
Gesù, infatti, non va al Giordano per ricevere il perdono dei peccati che non ha e non può avere. 
Gesù va al Giordano per farci capire quanto Dio sia vicino a noi peccatori. 
Egli si mette in fila con tutti i peccatori per dirci plasticamente che la salvezza è già dentro la storia umana, è presente nella vita di ogni giorno, ma con uno stile umile, rispettoso, discreto.
E’ una novità assoluta che Gesù sia battezzato da Giovanni, che il cielo si apre, che lo Spirito Santo discenda in forma di colomba, che si oda una voce dal cielo: “Tu sei il mio Figlio prediletto”.
Alla luce di ciò che dicono i Vangeli, sappiamo che in quel momento Gesù ha beneficiato di una manifestazione divina che lo ha designato come “il figlio prediletto” inviato dal Padre e dallo Spirito Santo nella sua missione di salvezza per tutti gli uomini.
Giovanni lo riconosce pienamente e senza paura avvisa che Dio è vicino: "Io vi battezzo con acqua ma viene uno che è più forte di me: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco...".
Queste parole le dice anche per noi per riempirci di gioia e per ricordarci che il senso di tutto sia proprio qui: Dio viene.
Gesù è venuto per darci lo Spirito santo, cioè per cambiare il cuore; è venuto per ricordarci la possibilità di volerci bene, mettendo dentro di noi l’amore stesso di Dio.
Meditando sul battesimo di Gesù viene spontaneo riflettere anche sul nostro battesimo.
Anche noi che siamo stati battezzati nella vita di Cristo, siamo invitati a percorrere la sua strada e a vivere Cristo.
La grande domanda di questo giorno è se il battesimo, dono di Dio, sta diventando oggi una mia risposta a Dio e se sono cristiano di nome o anche con la vita.
Nel Vangelo, il battesimo di Gesù è descritto come un’epifania cioè una rivelazione di Dio. Lo stesso deve essere il battesimo del cristiano: deve mostrare, rendere evidente ciò che Dio è, e ciò che Dio opera in lui.
Ogni singolo battezzato allora deve sempre di più convincersi che il battesimo non è mai un fatto episodico, un atto del passato, una cerimonia a cui si è partecipato… impegna invece ogni giorno ed in ogni momento a crescere sempre di più nella fede.
IL battesimo è luce per i cristiani perché per suo mezzo essi entrano in rapporto personale con Gesù Cristo, che è la luce della nostra vita, la luce della vita cristiana.
Il senso della nostra vita è nell’andare verso di lui, che ci viene incontro; la riuscita della nostra vita è ascoltare la sua voce. Dio trascendente ci è venuto incontro e fa ascoltare la sua voce: se rispondiamo “si”, oggi è il tempo della salvezza. Tutti i cristiani vedano in questo amore una donazione di grazia.
Tutti i cristiani sanno che donando a noi Gesù Cristo come fratello, compagno sulla via della vita, come prezzo di riscatto e come ricompensa, Dio ha dato la risposta a tutte le nostre domande e che in Gesù Cristo Dio ha rivelato se stesso e ha donato se stesso.

(p.Stefano Orsi ofm)


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Dal Vangelo secondo Marco (Mc 1,7-11) 

In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».



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