sabato 3 gennaio 2015

II Domenica dopo Natale - "In principio era il Verbo..."


La lettura evangelica di questa domenica ci presenta il meraviglioso prologo del vangelo di san Giovanni.
L’Evangelista risale all'eternità divina, per mostrarci l’immensa realtà che sottende tutto il piano salvifico di Dio.
Colui che creò il mondo assume la natura umana nelle forme di un neonato, di una creatura fragile ed indifesa, e viene ad abitare tra noi per rendere gli uomini figli di Dio.

Leggendo questo brano, si potrebbe immaginare Giovanni, ritiratosi su una montagna vicino a Efeso, che medita sulla sua esperienza alla sequela di Gesù.
Avrà sicuramente cercato una risposta che desse senso a quei giorni e che gli permettesse di comprendere chi fosse davvero Gesù Cristo, quell’uomo che aveva toccato il suo destino, trasformandolo profondamente.

“Chi è davvero Gesù?” La risposta a questo interrogativo è proprio nel brano evangelico che la Chiesa ci propone in questa domenica. Cristo è il figlio di Dio, è Dio stesso venuto al mondo per offrirci il dono di diventare anche noi figli di Dio.
Colui che, secondo le parole di san Paolo, non ebbe paura di spogliarsi della propria, semplicità e donazione totale di sé.

Ognuno di noi deve porsi la stessa domanda. E’ questa, infatti, il quesito più importante per la nostra vita. Chi è davvero Gesù Cristo per me?

Per molti è semplicemente un uomo buono, un maestro illuminato, nel migliore dei casi, un uomo di Dio. Ma Cristo è molto di più: è uomo e Dio, è Colui che mi ha dato l’esistenza e che ha offerto la sua vita sulla Croce per aprire a me le porte dell’eternità.
E’ Colui che mi mostra cosa significa realizzarsi pienamente come uomo o donna.

Ecco perché la misura del vero successo in questa vita è la propria somiglianza a Cristo.

Non trionfa chi possiede di più, chi è più famoso o più potente, Chi spende meglio la propria esistenza è colui che, aderendo alla legge dell’amore, si impegna ogni giorno per imitare Gesù: in famiglia, nella vita di preghiera, nel lavoro, nella vita civile e sociale, nel servizio a favore dei più bisognosi…

(Padre Stefano Orsi)




Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 1,1-18. 
In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. 
Egli era in principio presso Dio: 
tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. 
In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; 
la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta. 
Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni. 
Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. 
Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce. 
Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. 
Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. 
Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto. 
A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, 
i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. 
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità. 
Giovanni gli rende testimonianza e grida: «Ecco l'uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me». 
Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia. 
Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. 
Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato. 

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